Il 2015 per l’SMI era partito sotto i migliori auspici: a metà di gennaio l’indice aveva infatti già stabilito un nuovo massimo post-2008, che lo metteva in una posizione migliore rispetto ai principali indici occidentali.
Fino alla mattina del 15.01, quando la BNS ha emanato la decisione epocale di abbandonare la parità con l’euro iniziata oltre 3 anni fa. La decisione ha preso tutti di sorpresa, compreso il Fondo Monetario che di regola viene informato in anticipo dalle maggiori banche centrali su cambiamenti di questa importanza. L’eccessivo cumularsi di riserve di valuta, l’accresciuta attrattività del CHF come moneta rifugio, l’imminente QE della BCE ed il costo crescente per mantenere il peg hanno quindi affrettato la decisione della BNS.
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